la nostra faticosa giornata di lavoro si era conclusa e dopo aver caricato gli atrezzi sulla vettura, salimmo in macchina rapidamente. Eramo stanchi io e mio marito e non vedevamo l’ora di arrivare a casa.iniziava a piovviginare e il percorso era abbastanza lungo.Il buio dell’inverno calava rapidamente, e i fari delle vetture che procedevano in senso opposto ci accecavano, riflettendo le loro luci sul vetro semi appannato del parabrezza. Parlavamo del nostro lavoro e delle difficoltà che quel giorno avevamo dovuto afrontare quando, in prossimità del centro abitato, nella periferia della città, ci trovammo imbottigliati in una lunga coda di vetture .Procedevamo a passo d’uomo con lunghe interminabili pause. ” Di questo passo non arriviamo più a casa!! ,deve essere successo un inci..”La frase mi rimase sospesa nell’aria.Davanti alla vettura che ci precedeva un uomo ,dalla corporatura possente, prendeva a calci qualcosa che non riuscivo a distinguere cosa fosse .Con forte stupore vidi che la macchina davanti a noi, schivò l’uomo…
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poesia di José Marti” tradotta da Edoardo Sanguineti