Mese: settembre 2010
torno da dove sono partita
ho fatto tanta fatica per imparare e adesso sono di nuovo al punto di partenza e devo ricominciare un nuovo blog nuove funzioni e per
imparare lascio che la mia fantasia si perda ma mi domando che senso può avere tutto questo
Mi chiedo che sarà degli italiani che lavorano o che attendono di lavorare mi chiedo se ci saranno ancora dei giovani che potranno permettersi di avere figli mi chiedo se il popolo italiano sia tenuto ancora in considerazione o se venga considerato come pietre da scagliarsi tra avversari politici con interessi di potere. Che sarà.. di questa bella Italia???a lei dedico questa canzone
voglio dirlo alla luna
Vorrei incontrare ed ascoltare spesso questa gente nella mia città, gente vera che sà regalare attimi di emozioni e di intensi profumi che stanno piano
piano perdendosi Buona domenica a tutti
da gabriella
Tanti anni fa feci una domanda in una delegazione della mia città per avere in affitto dal Comune, un orto. Chissà forse le mie origini contadine, mi spinsero a quella richiesta stà di fatto che dopo qualche anno la notizia mi rese felice .L’orto stava per essermi assegnato .Mi recai sul luogo e mi fecero vedere un fazzoletto di terra. Mi bastava per la mia prima esperienza. Accettai, progettando con il mio compagno quello che avremmo seminato. Dopo qualche giorno, una telefonata dal comune,spense ogni mio progetto.Il vecchio affittuario ci aveva ripensato e la mia richiesta, rimaneva ancora a impolverarsi negli scaffali in attesa che qualcuno decidesse di lasciare. Passarono alcuni anni e io avevo accantonato quell’idea. Pochi giorni fa ,il Comune mi richiama telefonicamente dicendomi, che gli orti in attesa sono quattro e che io ,essendo prima in graduatoria,avrei avuto il privilegio di scelta.L’appuntamento era per le otto di questa mattina. Naturalmente io fui puntuale ma, non trovai nessuno, così decisi di recarmi immediatamente sul posto dove sarebbero stati assegnati. Quando arrivai, con sorpresa, notai una dozzina di persone e alla mia domanda su chi era il responsabile dell’assegnazione, sentiì tutti gli sguardi stupiti dei presenti, sulla mia persona, Poi un signore, dopo avermi chiesto il mio nominativo ,mi disse che essendo arrivata in ritardo,gli orti erano stati assegnati . Gli ricordai del nostro appuntamento mancato e che per raggiungerli avevo richiamato il comune facendomi dare l’indirizzo.Improvvisamente, gli orti rimasti erano ancora tre, ed io potevo fare la mia scelta, Sentii un forte odore di bruciato, ma non volevo infierire su persone che come me, avevano un unico interesse a quel fazzoletto di terra, piantare qualche ortaggio per allontanarsi dalla caotica città . Andai a scegliere il mio orto, senza dire nulla, ma quando io firmai il contratto , un signore si fece avanti dicendomi, che era stato già assegnato a lui. La mia scelta era stata fatta cadere su l’ultimo,quello che gli altri avevano in precedenza scartato. Non mi piaque l’atteggiamento di chi aveva già deciso Avrei preferito che mi risparmiasse un viaggio e la perdita di tempo informandomi su come sarebbero avvenute queste assegnazioni.La mia rabbia si scaricò su di lui dicendogli quello che pensavo. Il finto appuntamento, la scusa che io fossi in ritardo, erano un pretesto perchè io mi togliessi di torno e lui potesse assegnare tranquillamente i suoi fazzoletti di terra a chi aveva promesso. Me ne andai indignata,dopo che mi aveva assegnato un orto per un’altro e mi accorgo , che non mi dispiace di non possedere quell’orto, ma mi dispiace essere sempre più sola, nemmeno un sancho panza, per combattere i mulini al vento.
Domani notte bianca a Genova
Sarà una notte bianca per le persone che dormono sogni tranquilli, mentre per gli altri disoccupati,licenziati, gente che perde la casa,che non riescie a pagare la retta per la scuola del figlio,sfrattati,per questa gente la notte bianca è sempre. Non riesce a dormire. Genova domani sarà in festa ma io, non ci sarò anche se mi piacerebbe partecipare a un bell’evento nella mia città. Avrei preferito che Genova si fosse comportata come l’ho conosciuta, disponibile e pronta a collaborare.Avrei preferito che Genova rinunciasse alla sua festa e quei soldi fossero stati stanziati, per aiutare chi la notte, in momento di crisi come questo, la fa spesso in bianco.
ho letto che il parlamento europeo ha deciso per il si sulla sperimentazione sugli animali randagi cani e gatti dando la possibilità alla vivisezione di essere libera di provare le sue ricerche su questi poveri animali che secondo me fanno parte del patrimonio dell’umanità e andrebbero tutelati. Ritengo che questa decisione sia a dir poco vergognosa. VERGOGNATEVI
Quel pomeriggio avevamo deciso di passarlo al mare. Teresa, la mia compagna di banco e amica, voleva che io l’ ammirassi nella sua specialità : i tuffi dagli scogli.La destinazione Pontetto dopo Genova-Nervi che, con il treno, raggiungemmo in un battibaleno.Con noi si aggregarono compagni e amici dei compagni .Una bella comitiva di giovani allegri e spensierati. Seguii il gruppo sul posto da loro scelto. Un percorso su scogli a trapiompo sul mare.Avevo confessato a Teresa che io non sapevo nuotare e mi sarei limitata ad ammirare i loro tuffi e a prendere il sole. Agli altri non dissi nulla, forse perchè mi vergognavo di non esserne capace.Scelsero uno scoglio piatto e largo dove avrebbero potuto prendere la rincorsa. Mi stesi al sole,guardandoli divertirsi poi, spinta dalla curiosità e dalle loro risate, mi alzai per verificare l’ altezza da cui si lanciavano e per osservare meglio andai a posizionarmi sulla punta da dove li vedevo precipitare. La spinta arrivò, senza darmi il tempo di capire e come una bomba arrivai in acqua . Pensai che fosse giunto il mio momento, perchè mi sentii morire. Non aprii gli occhi, ma i miei piedi si appoggiarono su qualcosa di viscido. La repulsione che provai, mi dette la sensazione di essere ancora viva. La risalita fu rapida e guando uscii dall’acqua, sentii qualcuno gridare :"Stai calma!!!! cerca di muoverti lentamente": Mi accorsi che mi stavo dibattendo in preda allo spavento e al panico.Fu in quell’attimo che decisi. Dovevo tentare. Con calma cercai di mettere in pratica i loro consigli e piano piano raggiunsi il punto più basso dove avrei potuto risalire. Ce l’avevo fatta, la pelle era diventata color viola ,l’impatto con l’acqua era stato violento, ma io non sentivo dolore. Il ragazzo che mi aveva dato la spinta era più dolorante e spaventato di me. Non sapeva come fare per scusarsi, piangeva disperato e mi abbracciava. L’esperienza fu terribile per entrambi, ancora oggi, dopo tantissimi anni, quando provo a nuotare sento che quella paura non mi ha del tutto abbandonato. Quel giorno ho rischiato la mia vita, ma ho provato a lottare contro la paura per non perderla.E quante altre lotte contro di essa, ho dovuto fare. Ogni volta lei si presentava con un aspetto diverso. Forse la incontriamo da subito, da quando veniamo al mondo e con lei ci battiamo tutta la vita, per la nostra sopravvivenza, ma anche per la nostra libertà. Non sempre riusciamo a sconfiggerla ed è quando non troviamo quel coraggio , stiamo in silenzio, in attesa di un miracolo o ci lasciamo andare, in quel momento lei vince e ci consegna per sempre.
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