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scrivere a volte ti può salvare

 

Quella sera era come se fossi stata avvolta da un improvvisa nebbia che mi isolava da tutto e da tutti mi sentivo male, non fisicamente ma percepivo  vampate di calore e poi.. brividi di freddo spensi la luce perchè mi infastidiva e lasciai entrare dalla finestra  la luce della luna  .Avevo necessità di parlare con qualcuno che mi avrebbe solo ascoltato senza trarre nessuna conclusione su i miei pensieri. Fù in quella penombra che iniziai a scrivere quello che la mente mi dettava.

Il foglio

 Parla con me!..

nessuno più ti ascolta.

Scrivi quello che vuoi, quello che senti io,

non farò commenti.

Sussurra piano piano e poi,

ti prenderò la mano e la trascinerò giù,fino in fondo e,

quando sarai stanca metti un punto di domanda.

Potrai sbagliare, correggere,cancellare,

gli uomini non ti potranno comandare.

Leggeranno quello che tu hai scritto ma,..

fregatene è un tuo diritto,

l’unico che ti è rimasto per non restare sola

e poi…. chi ti consola? Se non io foglio

l’unico a dirti il bene che ti voglio 

Hai visto!! Son volati via i tuoi pensieri tristi

Ora puoi mettere il punto e salutare ma,..

mi raccomando…. non mi stropicciare.       scritta da Gabriella

 

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Viaggio dove voglio sull’altalena dei sogni

 

 

 

 

 

 

 

in altalena sul mondo

auguro a tutti voi un buon fine settimana ed una bellissima domenica

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L’altalena dei miei sogni

Vorrei spingermi sempre più in alto sull’altalena dei miei sogni e toccare il cielovolare

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25 Maggio 1985

Per me sarà per sempre un  giorno speciale

                                                     Auguri Francesco buon compleanno!!!!francy

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La tela del ragno 3 e ultimo cap. scritta da gabriella

Quando mi svegliai, il sole era già alto e i suoi raggi attraversavano la mia stanza come freccie infuocate. Mi alzai e dopo la doccia mi feci un buon caffè per riprendermi da quello strano torpore.Mi ricordai improvvisamente della sera precedente e della morte di Giulia. Non avevo sognato! Pian piano mi ricordai della promessa che avevo lasciato a suo padre. Dovevo richiamarlo e dirgli che non potevo e non ero pronta ad affrontare una così difficile situazione, non volevo lasciarmi coivolgere.Ma il suono del citofono mi costrinse a rimandare la chiamata.Non aspettavo nessuno, ma mi affrettai a rispondere:" Chi è?? " "Mi scusi.. sono il marito di Giulia.. Posso salire da lei?? Devo parlarle". Entrai per un attimo in confusione, non capivo come mai quell’uomo, mi volesse parlare e una sensazione di forte disagio mi pervase e mi bloccò,al punto che costrinsi quel signore a risuonare il citofono.Aprii e attesi alla porta il suo arrivo.

"Mi scuso signora" E  mi offri la sua mano" Sono Marco..sono venuto a disturbarla non solo per ringraziarla  personalmente  per essere venuta  a dare l’ultimo saluto a Giulia, ma vorrei parlarle.Posso entrare?Rimasi così affascinata dal suo sguardo,dalla sua voce, dal contatto di quella mano che,devo avegli trasmesso tutte quelle vibrazioni che, occorrono al ragno per percepire la sua preda.Lo invitai ad entrare, offrendogli il mio caffè.Notai ,durante il nostro colloquio, nella quale mi chiese di aiutarlo ad ottenere, attraverso il  mio legame di amicizia, un buon rapporto con il suocero, la sua forte sicurezza la stessa, che avevo notato, la sera precedente, nel padre di Giulia.Mi confidò, che la moglie era malata da tempo e non voleva farlo sapere al padre. Poi aggiunse:"Sarà il nostro segreto.Spero di averla a cena una di queste sere,avremmo modo di conoscerci meglio e di parlare con più calma, ho approfittato fin troppo del suo tempo e mi scuso." Mi salutò avviandosi alla porta. Quando la richiusi capii che quella storia per me, stava per finire.Non sarei caduta nella tela di quei due ragni, come era caduta la povera Giulia,anche se per un attimo i miei sensi avrebbero desiderato di lasciarsi travolgere volentieri nella tela di Marco.Era giunto il momento di trascorrere la vacanza che desideravo da tempo staccai il ricevitore del telefono e preparai le valige

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la tela del ragno 2 parte scritta da gabriella

"Nella tela di quel ragno del marito.  Trovata sul suo letto addormentata aveva ingerito un intero un’intero tubetto di sonniferi.Si è uccisa, perchè lui l’ha uccisa".Si era innamorata follemente di quell’uomo e non è servito metterla in guardia.Lui gli ha teso quella tela affinchè Giulia potesse caderci dentro e appropriarsi dei suoi beni materiali. Poi ha iniziato il rito del soffocamento spicologico e mia figlia si è lasciata andare senza un minimo di reazione,senza chiedere aiuto. Deve pagare per quello che le ha fatto ".Ero caduta  per un attimo anch’io nella trappola,lo avevo visto in chiesa e mi sembrava sincero nella sua sofferenza forse pensai, il padre è così accecato dal dolore che, per alleviarlo, cerca il  responsabile nel marito. Non sapevo nemmeno io cosa potevo fare per tranquilizzarlo, quella sera, gli promisi che avrei cercato di indagare sul passato di suo genero. Mi pentii quasi subito, ma ero così stanca da non vedere l’ora di coricarmi. Lo congedai con la promessa di tenerlo informato sulle mie ricerche.Mi resi conto di aver fatto una promessa che non sarei riuscita a mantenere, non potevo indagare sulla  vita privata  di quell’uomo,solo per una promessa di aiuto fatta ad un padre distrutto dal dolore e accecato da un odio che aveva covato per anni. Ma non avevo voglia di pensare, spensi la luce e mi addormentai profondamente.

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La tela del ragno 1 parte scritta da Gabriella

La piccola chiesa era gremita di gente,la conoscevano in tanti Giulia,la figlia di un facoltoso imprenditore amico di mio padre.Ero stata avvisata della sua morte proprio da lui.Erano trascorsi tanti anni,ed io, li avevo persi di vista.L’ultimo incontro era stato proprio al funerale di mio padre e Giulia e suo padre erano venuti per starmi vicino in quel momento così doloroso.Avevamo la stessa età  ma non ci frequentavamo, era una donna dolce, sensibile taciturna,dopo la laurea si era dedicata all’insegnamento e poi si era sposata contro la volontà del padre che non vedeva di buon occhio il futuro genero.Ora  stavo andando al suo funerale, l’avevo ascoltato al telefono con una voce roca, rotta dall’emozione nel darmi quel triste annuncio.Affranto, sofferente mi dettava il giorno e l’ora che si sarebbero svolte le esequie.Non osai chiedergli nulla,su come aveva vissuto in quegli anni, ne di cosa era morta.Mi trovavo fasciata nel mio tajer grigio fumo,come il cielo che mi sovrastava, minaccioso di pioggia,e attendevo sul sagrato della chiesa assieme ad una marea di gente che non conoscevo,l’arrivo del feretro.Mi venne incontro Giuseppe il padre di Giulia,mi abbracciò ingoiando le lacrime, che in quel momento vedendomi,non riuscii più a trattenere.Mi volle vicino tutto il tempo della funzione e fù al cimitero che mi chiese di rivedermi al più presto.Doveva parlarmi di una cosa molto delicata ed importante a proposito della morte della figlia.Avevo notato, durante la funzione ,il marito e capii subito perchè Giulia sfidò suo padre per sposarlo,Un uomo alto affascinante e bellissimo,ascoltava,affranto dal dolore, la funzione e al cimitero si lasciò abbracciare dagli amici lasciandosi andare ad una commozione che mi sembrò sincera.Ero sotto la doccia, quando squillò il telefono e al mio pronto sentìì la voce di Giuseppe che mi chiedeva  di riceverlo a casa mia quella stessa sera.Arrivò poco dopo,solo allora lo osservai  attentamente era molto invecchiato e a mala pena le gambe lo reggevano.Lo feci accomodare sul divano e gli preparai una tazza di camomilla.Con la testa tra le mani incominciò a raccontarmi gli ultimi anni della vita di Giulia:"Tu.. sei l’unica, che puoi aiutarmi a far uscire allo scoperto  quel ragno, che ha ucciso mia figlia." "Uccisa??’ Ma Giulia come è morta?" continua………

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la tela del ragno racconto di gabriella 1parte

 nella tela del ragno I ragni sono insetti che  mi attraggono anche se sono brutti e fanno paura .Quante volte li ho osservati ! Mascherano con la loro bava appiccicosa e invisibile quel pezzo di spazio nel punto più trategico per catturare la loro preda, sanno attendendere con infinita pazienza e studiano con precisione maniacale dove attaccare la tela e la tendono in maniera perfetta in modo che la furia del vento non la distrugga completamente Sanno essere veloci ed attenti alla minima vibrazione e sanno dosare il cibo per non rimanere senza.Animali piccoli, ma perfetti come robot.Ed è qui che inizia il mio racconto.

 

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senza titolo

Che giorno è oggi?E’ come se  mi fossi svegliata ora, dopo giorni che dormo.Intorpidita, svegliata male, passo davanti allo specchio che riflette la mia immagine. Mi fermo di colpo e mi vedo improvvisamente invecchiata stanca, mi guardo più da vicino per vedermi meglio e scopro profonde rughe che scolpiscono non solo il mio viso ma anche l’anima.Le ossa mi fanno male come se una ruota di una vettura mi fosse salita sopra. Ho voglia di urlare per far uscire il male che ho dentro, provo a gridare… ma non esce alcun suono, anche i gatti mi guardano stupiti.Fuori è buio, non si vede nulla e c’è silenzio. Spengo la luce per non vedermi e ritorno a dormire forse quando mi sveglierò sarò diversa.

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l’ultimo brindisi

non saluterò più l’anno nuovo

non lo aspetterò più con il bicchiere

l’ultimo brindisi l’abbiamo fatto assieme

nella speranza di un futuro migliore

Ora il suo cuore si è fermato

non batte più il tempo.

Che senso ha brindare?

Che  senso ha sperare?

Se  tu  amico mio non ci sei più.

 

 

Dedico questo saluto al mio amico Gianni