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FERMATE LA GUERRA IN PALESTINA

 

bambino

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Sono quasi arrivata

forza!!!! ancora un ultimo sforzo, non voltarti,non guardare di sotto,cammina lenta, passo dopo passo e sei finalmente arrivata alla meta.Stai per lasciare il 2008 un altro anno da dimenticare e con questo nuovo voglio provare a ricominciare, con i miei sogni le mie speranze, i miei ideali, Che sia di augurio anche per tutti voi. BUON ANNO 2009equilibrio

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5° E ULTIMA PARTE DI TRE PICCOLE GRANDI DONNE

Passò l’inverno e poi un giorno di primavera,le vidi arrivare in lontananza.La figlia, era rannicchiata al braccio della nonna,quasi si volesse nascondere.Ebbi l’impressione, che volesse sfuggire al mio saluto e fosse quasi costretta a fermarsi per non apparire sgarbata. Notai, che nonostante la calda giornata di sole,era abbondantemente coperta.Le copriva il collo,una grossa sciarpa che teneva ferma con la mano.Si avvicinò e mi salutò quasi schiva."Cosa ti è successo?" chiesi.Lentamente la donna si protese verso di me e scostò la sciarpa quasi con pudore.La mia espressione mutò senza che me ne rendessi conto.La sciarpa nascondeva un grosso gonfiore."Hai visto…Ci mancava anche questa….Vedi…sono andata in pensione".Mi resi conto di essere in grossa difficoltà,non sapevo più cosa dirle.Poi cercai di reagire,raccontandole delle bugie che mi inventavo al momento.Naturalmente le raccomandai di andare dal medico al più presto."Ho già l’appuntamento e si allontanò al braccio della nonna.Furono mesi di calvario,entrava ed usciva dall’ospedale.Interventi e chemioterapie rendevano il suo fisico già esile,ancora più minuto.Il viso tirato e invecchiato improvvisamente e la testa era sempre coperta da un fazzoletto per nascondere quei pochi capelli caduti a ciocche.Passava ogni tanto,sempre accompagnata dalla nonna e dalla figlia a salutarmi e io cercavo,come potevo,di infonderle coraggio.Non un lamento,ne un gesto di rabbia uscì dalle loro bocche,accettavano con rassegnazione quella terribile malattia come fossero consapevoli che ormai la fine era vicina.La vidi un’ultima volta da sola,esausta,camminava lenta e barcollava come un’ubriaca, venne a salutarmi.Non aveva più voce,l’abbracciai per pochi attimi.Lessi dopo poco tempo sui manifesti dei necrologi che era morta. non andai al funerale ma le aspettai dove l’avevo conosciute e dopo qualche anno,le vidi in lontananza la nonna e rannicchiata in braccio alla nipote Lei

Erano ancora tre.Tre piccole grandi donne    Racconto scritto da Gabriella

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4°parte di tre piccole grandi donne

Nei mesi a seguire,le vedevo passare sorridenti, felici, piene di entusiasmo.Ogni tanto si fermavano da me per chiacchierare e ci scambiavamo battute scherzose sulla squadra di calcio,che loro a volte, seguivano in trasferta unicamente per visitare altre città, o semplicemente per stare assieme tutto il giorno.La nipote si era sposata felicemente con un dolce e  bravo ragazzo che le voleva un gran bene, "Se lo meritava"Pensai. E un giorno, in via confidenziale,forse perchè era stata messa a conoscenza dalla nonna che io ero  stata informata sulla loro storia,mi raccontò di aver conosciuto di persona suo padre:"Mi ha fermata per la strada, mentre andavo al lavoro, presentandosi  come mio padre..l’ho riconosciuto..sapevo che era lui.L’avevo visto in fotografia ma mi è apparso davanti, all’improvviso, come un vecchio,sembrava ammalato mi ha fatto una gran pena".Mi stupi la sua compostezza, i suoi occhi erano dolci, senza alcuna luce di rabbia o rancore; la voce calma,pacata, ma vibrava leggermente, come per tradire la sua emozione.In quel viso da bambina io ho visto una Donna con la D maiuscola.Fu un periodo  di grande silenzio, non le vidi più per parecchio tempo.Venni a sapere che la figlia era andata finalmente in pensione, Avevano trascorso l’estate e parte dell’autunno in un appartamentino in campagna.Poi un giorno rividi la nonna rilassata e serena:"Sai Gabriella…. finalmente il brutto è passato,ora voglio godermi giorno per giorno quello che mi resta da vivere senza crearmi problemi".Mi raccontò che la nipote, non rivide più il padre, da solo aveva capito che la ragazza non aveva bisogno di lui………continua

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3°parte di tre piccole grandi donne

Non vi nascondo, che per tutta la settimana pensai con angoscia a quella storia.La cosa che maggiormente mi  aveva colpito, era come  quell’uomo avesse abbandonato la sua famiglia.Senza una spiegazione , sparire così, all’improvviso,senza un apparente motivo,e poi il dramma di quella povera donna,rivederlo dopo tanto tempo, in un filmato in televisione.Cercavo di immedesimarmi nella moglie,come avreì agito io? Collera, rabbia,rassegnazione,mi tornò in mente la sua esile immagine quando la vidi per la prima volta, silenziosa,rassegnata, sofferente, ma al tempo stesso dignitosa,regale.Le rincontrai dopo qualche settimana, passeggiavano tutte tre assieme, una sotto braccio all’altra, confabulando sottovoce e capii in quell’istante, quanto fossero unite, complici, mi limitai a salutarle con un sorriso, per non disturbare quella loro complicità.Fu parecchi mesi dopo, che rincontrai la anziana signora e fu allora che venni a conoscenza della fine del suo racconto.La figlia riuscì con fatica,ad  incontrare il marito e a chiedergli finalmente il perchè fosse, improvvisamente scomparso.Non ottenne la soddisfazione che meritava, semplicemente egli le disse di avere conosciuto un’altra donna di cui si era innamorato e di non aver avuto il coraggio di confessarglielo:"Erano frasi che lei si aspettava" Disse la nonna:"Ma "voleva" sentirsele dire ..per non soffrire più.Si dedicò alla bambina e non pensò più a rifarsi un nuovo compagno.Ritornò ad abitare con noi e si cercò un lavoro.Ora " Continuò la nonna:"avrà ancora due anni di lavoro,poi andrà in pensione e finalmente potremo, se il Signore me lo concederà,vivere un po’ tranquille, sai…Gabriella mia nipote si sposa e ha già trovato una bella casetta, si faranno il mutuo e mia figlia finalmente ritornerà a sorridere."….    continua

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2° parte di tre piccole ma grandi donne

Avevano fatto una vita di sacrifici, ed erano riusciti a sposare la figlia, poi era nata la nipotina,  pensavano di poter finalmente godersi la vecchiaia accanto alle loro uniche gioie le quali vivevano felici. Ma dietro l’angolo ti aspetta a volte il diavolo e tu ignara, non puoi prevederlo. Stavo ad ascoltarla con una attenzione che non sentivo nemmeno la voce di mio marito che mi richiamava al lavoro. gli uomini pensano sempre che noi donne ci perdiamo in discorsi futili, di poca importanza e finiamo per trascurare così, il nostro mestiere.Ma  quel racconto mi era entrato dentro ed avevo percepito il suo stesso dolore , la cliente che si era avvicinata per farsi servire, aveva capito, di aver scelto il momento sbagliato e mi disse." Torno un’altra volta" In un’ altra occasione mi sarei morsicata le dita, per aver perso una vendita, ma in quel momento volevo seguire la storia."Gabriella tu devi lavorare e io ti faccio perdere del tempo inutilmente "Si immagini "" risposi "Io la ascolto molto volentieri e poi, le vostre esperienze possono essermi di aiuto in un futuro. La nonna fu incoraggiata da quelle mie parole e continuò il racconto."povera piccola" riferendosi alla nipote "E’ stata abbandonata da suo padre , un giorno,disse a mia figlia che usciva per comprare le sigarette e mia figlia non lo vide più, la bambina aveva solo due anni, per mia figlia fù un colpo tale che per aiutarla fummo costretti a ricorrere a un spicanalista". Fui io a quel punto a sorreggerla e a chiedergli:"come non lo vide più? La nonna continuò:" si! sparì senza lasciare nessuna traccia di se," "Ma forse gli era successo qualcosa di grave "continuai io " Lo pensammo subito anche noi e lo cercammo per tanto tempo,poi un giorno, mia figlia, lo vide in televisione ." In televisione!!! esclamai esterrefatta ". Era alla guida di una macchina importante, mia figlia lo riconobbe immediatamente e poi cercò di contattarlo . Mentre la nonna mi stava raccontando arrivò una di quelle signore, che quando vedono una conoscente parlare con qualcuno,  cercano subito di venire a conoscenza dell’argomento  praticamente si intrigano, la nonna si irrigidì e finì la conversazione mi salutò scusandosi per lo sfogo e si allontanò…..continua

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tre piccole grandi donne

quella che vi sto per raccontare è una storia vera e mi ha insegnato a sopportare di più i miei problemi  e  apprezzare di più quello che la vita mi ha dato. Con il mio lavoro ho la fortuna di conoscere molte persone. Molti, sono solo clienti con cui scambio qualche parola in modo distaccato con altri nasce  istintivamente, un rapporto più familiare. Quella mattina si avvicinarono al banco tre signore la prima era anziana, capelli bianchi, di circa ottanta anni. Aveva difficoltà a camminare e si sorreggeva tenendo la  mano sotto il braccio della figlia.Si rivolse a me in dialetto genovese, sicura del fatto che io la capissi.Mi fece i complimenti per una  piccola bandiera che  avevo esposto,   la mia  squadra di calcio del cuore  aveva vinto.Anche lei era tifosa della stessa squadra e da come ne parlava mi sembrava molto agguerrita Era una signora socievole, molto spigliata i suoi occhi brillavano, le rughe del  viso mi raccontavano, quanto  fosse stata dura  per lei la vita.La figlia  era più silenziosa,un corpo esile da bambina ma il volto non ne nascondeva l’età sui  cinquant’anni. accanto a lei una ragazzina di venti, sorridente, comunicativa, proprio come la nonna. Premurosa e dolce nei confronti delle due donne:”Mi piacerebbe aver avuto una figlia così”Pensai in quel momento.Instaurammo subito un rapporto di complicità e simpatia reciproca.Passò una settimana e rividi le tre donne,ormai le battute erano diventate una consuetudine, ma solo dopo qualche mese,la nonna si abbandonò alle prime confidenze.Era morto il marito da circa sei mesi,non veniva a mancarle  solo il compagno di una vita,ma anche la forza morale ed economica che lui, non le aveva fatto mai mancare.Ora si sentiva più sola e più vulnerabile,mi raccontava che si erano cresciuta la nipote e senza nemmeno accorgersene,si rivolse a me, dandomi del tu.poi aggiunse :”Sai ..Gabriella!…posso darti del tu? potresti essere mia figlia”E si lasciò andare al racconto.I suoi occhi,al ricordo,si velarono di lacrime continua….

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manca un leader

manca in italia un uomo politico , onesto, che sappia parlare con la voce del popolo che capisca la necessità dei cittadini che ne sappia conquistare il cuore manca un leader perchè la fiducia dei cittadini qualcuno la deve riconquistare ma io non vedo nessuno all’orizzonte del mondo politico non sento nessuno parlare con quel trasporto che dovrebbe conquistare la gente comune queste persone   non sanno  più chi seguireSenza nome1 hanno perso fiducia nella politica e questo secondo me, è uno dei motivi della  crisi che porterà l’italia in una discesa continua

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buon natale ma non a tutti

Buon Natale a tutti i cassaintegrati
Buon Natale a tutti i morti sul lavoro
Buon Natale a tutte le famiglie dei morti sul lavoro
Buon Natale ai pensionati
Buon Natale ai disoccupati
Buon Natale ai nullatenenti
Buon Natale alle persone oneste
Buon Natale a tutti i bimbi
a queste persone io faccio tanti cari auguri    Gabriarte
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cassaintegrati

Le fabbriche chiudono o mettono in cassaintegrazione i loro dipendenti e gente che guadagnava già un magro stipendio ora ne prenderà ancora meno ma io mi chiedo se la classe politica ha sbagliato, se abbiamo avuto governanti incapaci di far funzionare l’economia perchè non vengono messi in cassa integrazione perchè non ridurre il loro stipendio proverebbero a mettersi nei panni dei dipendenti perchè anche loro sono dei dipendenti dei cittadini e non è giusto che a pagare sia sempre la povera gente gabriarte