articoli di gabriarte
IIL clamoroso articolo di Henri Bèraud Ridurre l’Inghilterra in schiavitù Il Negus è meditabondo da tutte le parti gli dicono che 50 paesi membri di quella società delle nazioni che è sotto mandato dell’ Inghilterra,sono solidali nel sostenere,almeno sugli scanni della lega,gli interessi etiopici(ovvero Inglesi )Le truppe italiane intanto sono già in vista di Harrar.Come và questa faccenda?Si chiede l’imperatore degli schiavi….(Composizione Acqualagna)
Mese: marzo 2008
Citazione
un gatto e la sua passione![]()
Perchpepppppe’con te sarebbero a casa loroE i tuoi perchè con te sarebbero a casa loro E i tuoi divani lo sanno benissimo
regalo di Ariel e Chiara che ringrazio affettuosamente lo sanno benissimo!!
Era una magnifica giornata di aprile ed io stendevo i panni al sole guardai la roccia argentata che fiancheggiava il mio palazzo e mi accorsi che una gattina dal pelo grigio chiaro era sdraiata ai piedi del mio balcone leccava i suoi quattro cuccioli con una tenerezza commovente. Poco più avanti un’altra gattina con altri quattro cuccioli .Rimasi incantata a guardarle e mi accorsi che le due gatte erano in qualche modo legate l’una con l’altra quando la gatta grigia si assentava alla ricerca di cibo, era l’altra gattina che si occupava dei suoi cuccioli rimaneva quasi sempre accanto a tutti i piccoli e se ne occupava con cura.Poi quando l’altra arrivava, depositava quello che aveva trovato al suolo e dava la possibilità alla compagna di mangiare. Spostavano i suoi piccoli di continuo ed io incominciai, incuriosita dal loro insolito comportamento, a seguirle. Sapevo esattamente dove nascondevano la loro prole e iniziai ad aiutarle ed a farle trovare il cibo ogni giorno. Fu così che le due mamme iniziarono a conoscermi.;mi tenevano sempre a distanza per sicurezza ma capii attraverso i loro sguardi che di me si fidavano. Poco distante dalla mia abitazione ho un magazzino in comune con un altro signore dove io e mio marito passiamo molte ore a lavorare nel corso della giornata,e proprio da questo locale potevo osservare lo spostamento delle due gatte e molte volte la gatta grigia provava ad entrare. La paura mia, era quella che provasse a cercare un posto sicuro per i piccoli e poi rimanesse chiusa per tanto tempo all’interno così, convinsi mio marito,a costruirle una casa in legno in un piccola aiuola situata vicino al locale. La grigina così iniziai a chiamarla, capì immediatamente , e portò i suoi quattro piccoli ad uno ad uno,all’interno della casa.L’altra aspettò qualche giorno, poi piano piano sempre con molta diffidenza si unì all’amica.Ora mi facevano avvicinare e addirittura riuscivo a toccare i loro cuccioli tutti bellissimi, mi lasciai coinvolgere senza rendermene conto e piena di entusiasmo, per quella meraviglia non mi acccorsi che qualche abitante dei vicini palazzi mi stava osservando con rabbia. Non che me ne importasse un gran che, ma mi resi conto che i gatti, correvano un serio pericolo.Le persone riescono ad essere molto malvagie, quando ci si mettono . Con una scusa idiota, che non era decoroso per il palazzo quella casetta per i gatti, costrinsero l’amministratore a chiedermi di toglierla. Cosa che io e mio marito non abbiamo fatto. Quella casetta era stata costruita non sul suolo condominiale, ma su un suolo comunale, quindi poteva rimanere con i suoi inquilini. Ma non avevo vinto la mia battaglia come credevo, l’avevo appena iniziata.Ero ormai abituata ad uscire dal portone di casa e sentirmi salutare dalle due gatte che mi venivano incontro, mi riconoscevano subito indipendentemente dall’abito che portavo, o dal passo, mi vedevano anche se erano distanti e correvano per raggiungermi.UN giorno stranamente non le vidi, andai nella sua casetta, ma era vuota, provai a chiamarle ma delle bestiole nessuna traccia.Non diedi peso alla cosa,anche perchè sò con certezza,che le femmine spostano spesso i loro cuccioli, prima per difenderli da eventuali nemici, poi per tenerli sempre puliti e quindi non pensai male,ma una signora che mi osservava da tempo, e amante come me degli animali mi avvisò ,che aveva visto una delle due bestiole correre avanti e indietro come impazzita, mi fece la descrizione del colore nero della gattina e quando cercò di avvicinarsi a lei, la bestiola scappò via. Mi disse che aveva guardato nella casetta, ma dei piccoli nessuna traccia. Per alcuni giorni i gatti sembravano scomparsi, provai a chiedere alla gente, che di solito si fermava ad ammirare le bestiole, ma nessuno sapeva anzi, sembravano quasi infastidite dalla mia richiesta. Pensai:" E poi dicono tutti di amare gli animali " Una mattina trovai davanti al magazzino la grigina accovacciata e dolorante subito la portai dal veterinario, era stata aggredita e parte del pelo era bruciato la povera bestiola non mangiava e non beveva da giorni il veterinario mi comunicò il grave stato in cui si trovava l’animale e mi suggerì di sopprimerla con una morte dolce e liberatoria. Non ho vergogna di dire che quel giorno ho pianto e maledetto quelle persone che erano state la causa della sofferenza del povero animale, che non aveva mai dato nessun fastidio, cercava solamente affetto e amore, rimasi accanto a lei accarezzandola fino a quando si addormentò. Tornai a casa con una stretta nel cuore e quando trovaì l’altra gattina,..che era riuscita a fuggire, me la portai a casa. Dei piccoli non trovaì tracce e immaginai la sorte che avevano subito.Non tutti gli uomini sono così crudeli, per fortuna ci sono persone che hanno un grande cuore, ma mi è rimasta una grande paura nel pensare che possano esserci persone apparentemente normali ma con una malvagità per me incomprensibile e io,ne sono a contatto senza saperlo. Come ci si riesce a difendere da tanta cattiveria?scritta da gabriella
foto giornale 1935
IL FOGLIO
Parla con me
nessuno più ti ascolta
scrivi quello che vuoi, quello che senti,io non farò commenti.
Sussurra piano piano e poi:
ti prenderò la mano e la trascinerò giù fino in fondo e
quando sarai stanca metti un punto di domanda.
Potrai sbagliare,correggere ,cancellare,
gli uomini non ti potranno comandare.
Leggeranno quello che tu hai scritto ma fregatene è un tuo diritto
l’unico che ti è rimasto per non restare sola.
E poi, chi ti consola! se non io foglio
l’unico a dirti il bene che ti voglio.
Hai visto!
son volati via i tuoi pensieri tristi
Ora puoi mettere il punto e salutare,
ma mi raccomando….. non mi tropicciare. Gabriella
IL paese della grossa torta
c’era una volta,trentanni fa, un paese con una grossa torta per tutti a ciascuno aspettava una fetta sia a politici che a cittadini. Ma i più ingordi erano proprio quelli che avrebbero dovuto dividerla e così approfittando del loro potere si accaparrarono più fette possibili di torta,lasciando solo briciole. Con la pancia piena, e dopo aver fatto indigestione,si resero conto che tanta gente non ne aveva nemmeno assaggiata una briciola e non solo, la torta era finita. Per non dividere le fette che avevano preso, iniziarono ad accusarsi a vicenda dandosi del ladro e dell’egoista.e pensarono, per allontanare da loro la rabbia della gente che era rimasta a bocca asciutta, di spargere la voce che di torta ne era rimasta in abbondanza.Così arrivarono persone da altri paesi certi di poter mangiare quel ben di Dio.I cittadini iniziarono a mangiare le poche briciole rimaste e dovettero dividerle anche con quelli arrivati da altri luoghi cosi iniziarono a litigare e i politici poterono mettere al sicuro le loro scorte di torta. La storia potrebbe concludersi in diversi modi stà a voi scegliere.
mio padre 1929 e mia nonna
bisnonno
Un giorno mio padre che oggi avrebbe novantanove anni, mi accompagnò in Comune a Genova in via Garibaldi.Lui era un contadino,nato a Volpedo (Al.)e di dipinti non se ne intendeva.Quel giorno si fermò come impietrito davanti ad una enorme stampa che raffigurava il quarto stato. Non parlava e continuava a fissare quel quadro così, dopo avergli fatto una serie di domande, mi rispose che in quel quadro c’era suo nonno.Io pensai che fosse improvvisamente impazzito,ma poi collegai il fatto che il pittore proveniva dallo stesso paese di mio padre e lui non ne era al corrente.Mio padre non aveva fotografie di suo nonno se lo ricordava quando lui era giovane e quindi non poteva dimostrare la sua verità. Passarono parecchi anni e nel frattempo mio padre morì. E un giorno sua sorella, dopo aver sentito il mio racconto, scoprì nelle vecchie fotografie di famiglia la fotografia, come la potete vedere nel dipinto, del mio bisnonno. Ora ero certa che mio padre non si era sbagliato.
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